
Pianificare la propria pensione non basta
Il filosofo Aristotele sosteneva che “lo studio è la miglior previdenza per la vecchiaia” e ancora oggi, a distanza di oltre 2.000 anni questo pensiero risulta attuale, ma occorre aggiungere che da solo lo studio non basta più: occorre pianificare per tempo la propria pensione e salvaguardare così una serena vecchiaia dopo una vita di duro lavoro.
Da giovani nessuno pensa alla pensione
Peccato che l’argomento “previdenziale” risulta essere drammaticamente non attuale, visto che la pensione è considerata sempre lontana e non ci si pensa nell’oggi, quando c’è tanto tempo, poi quando è vicina… purtroppo questo tempo non c’è più. Ce lo confermano anche studi sul tema.
Una ricerca ci inchioda
Nonostante il popolo italiano risulti essere ancora un gran risparmiatore, la ricerca annuale compiuta dalla società di gestione anglosassone Schroders Global Investor nel 2018, condotta in 30 paesi e su un campione di oltre 22mila persone, rivela che noi italiani siamo in netto ritardo nelle scelte di accantonamento previdenziale, oltre a evidenziare che la nostra percezione del problema pensione è decisamente inferiore alla media europea: purtroppo siamo poco coscienti della reale
situazione e delle reali prospettive pensionistiche e sottovalutiamo il problema nonostante nel nostro paese si siano avvicendate dal ’92 sino al 2011 diverse riforme “lacrime e sangue” che hanno affrontato il tema con drastiche modifiche strutturali e pesanti tagli… ma con quali risultati?
Il rosso dell’Inps
Il bilancio previsionale 2018 dell’INPS rivela che nelle sue casse entreranno 227 miliardi di contributi, ma ne usciranno 265 in prestazioni, con un disavanzo ancora una volta coperto dalla Stato, ovvero da tutti noi. Non ci sono dubbi sul fatto che il nuovo sistema contributivo sia più giusto e coerente, ma nel frattempo la disoccupazione giovanile è altissima e non si riesce ad avere un posto stabile prima dei 30 anni, se va bene. Inoltre con la crisi della natalità il paese invecchia in maniera incontrovertibile… tanto che”tra un po’ avremo un pensionato a carico di ogni disoccupato” ha commentato sarcasticamente la pungente satira fumettistica di Altan.
Il risparmio assicurativo
E dunque? Risulta evidente che scelte “tempestive” di ricorso a risparmio assicurativo finalizzato per la previdenza, oltre che un’ulteriore riforma del sistema pensionistico e di quello del lavoro, siano necessarie per ammortizzare il divario tra ultimo reddito e pensione attesa, salvaguardando il fabbisogno complessivo per preservare un tenore di vita adeguato, e in questo necessario processo culturale, prima che legislativo, il ruolo dell’intermediario assicurativo assume una connotazione di fondamentale importanza sociale.
Ognuno è chiamato tempestivamente a fare la propria parte, la Compagnia, noi agenti e anche i clienti, perché, mi piace concludere con un’altra citazione del filosofo Aristotele, “è possibile fallire in molti modi, mentre riuscire è possibile in un modo soltanto”.